NON SONO SOLA
Sono una donna quarantenne , madre, moglie, figlia…solare e piena di vita.
Parky, cosi l’ho chiamato fin da subito un po’ per ruffianeria e un po’ x timore, me lo hanno presentato ufficialmente in un caldo pomeriggio di Settembre .
Ero in ospedale da appena un giorno e già tutti avevano capito cosa avessi, tutti tranne me.
Mi ero abituata a quella sensazione di perenne stanchezza;
Mi ero abituata a passeggiare con le mie meravigliose infradito colorate, perdendo continuamente la ciabatta destra ;
Mi ero abituata a lavarmi i denti con la mano sinistra;
Mi ero abituata ad avere fortissimi mal di testa improvvisi;
Mi ero abituata alla mia lieve lentezza;
Mi ero abituata a non scrivere più;
Mi ero abituata a quella incessante sensazione di tremore interno;
Mi ero abituata a Parky senza però nemmeno conoscerlo di persona.
Sono un’ ex atleta agonista , ho macinato chilometri per anni senza mai mollare .
Non ho modellato nel perfido cloro solo il mio fisico minuto, ma soprattutto la mia mente.
Proprio cosi, la mia mente.
Ci ho sempre contato molto sulla mia mente. É stata sempre la mia alleata, sempre attenta, vigile, sarcastica, addirittura presuntuosa.
In quel caldo pomeriggio di settembre proprio lei mi stava tradendo, mi stava lasciando sola.
Io e il Parkinson un binomio impossibile.
Ho 40 anni e il Parkinson é roba da vecchietti
Ho 40 anni e tutta una vita davanti
Ho 40 anni e dannazione ….sono una malata di Parkinson.
Inconsciamente rimuovo tutto e continuo la mia vita come sempre, come non fossi malata.
Arriva poi crudele e inarrestabile il momento della presa di coscienza …“la mia morte e la mia rinascita“.
Rivoglio la mia normalità fatta di serate in giardino con gli amici, coccole spensierate con le mie figlie, progetti futuri con l’ uomo della mia vita, un viaggio oltreoceano.
Un tempo, quel tempo prima della scoperta della malattia, pensavo di non avere bisogno di nessuno, di essere talmente in gamba da farcela sempre e comunque, da sola, sulle mie gambe.
La diagnosi ha totalmente rivoluzionato il mio modo di vedere me e il mondo. Ma non mi ha sconfitto. Anzi.
Ho capito che la vera forza sta nel non chiudersi, parlare, confrontarsi, chiedere, chiedere anche aiuto, qualcosa di impensabile prima.
NON SONO SOLA e con fatica sto riconquistando quella normalità tanto desiderata. Nonostante Parky ora mi sento felice e ho voglia di vivere serena il mio futuro al fianco delle persone che amo non dando più nulla e nessuno per scontato .
INSIEME è la chiave per la serenità.
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