Corpo & Anima 2023
Condividiamo le riflessioni della Drssa Emilia Tetta
Cosa mi porto a casa di questa Convention Parkinson“corpo & anima”?
Anzitutto l’orgoglio e insieme la gratitudine per l’appartenenza ad una squadra di donne tanto speciali;
La riconferma che la nostra risorsa più preziosa resti sempre e comunque la Relazione. Di qualsiasi natura sia, stare con l’Altro da noi funziona da catalizzatore di tutte le nostre funzioni;
Che le parole sono importanti (si, lo so, questo lo sentiamo dire tutti i giorni): bisogna sceglierle con cura e usarle con consapevolezza ma, più di tutto, con onestà e al contempo che non bisogna averne paura abbattendo quei tabù di cui gli stessi clinici sono prigionieri e che silenziano dubbi e disagi quotidiani dei pazienti;
Che la malattia di Parkinson è una malattia del movimento che si cura col movimento: concetto ormai ribadito a gran voce e nei più svariati contesti, consigliato dai neurologi stessi, che deve farsi pratica terapeutica quotidiana, insieme ai farmaci purché mirata, gestita da professionisti e adeguata a condizioni e necessità della singola persona;
Che la ricerca davvero non si ferma mai – per fortuna!- e che ogni anno sappiamo qualcosa di più e meglio, ma bisogna sostenerla con convinzione e non per opportunismo politico;
Che le Associazioni sopperiscono al baratro di interrogativi, angosce, bisogni pratici, contatti con professionisti e infrastrutture, che si dispiega dinanzi a chi riceva una diagnosi come quella della malattia di Parkinson;
Che ancora tanto abbiamo da fare ( e possiamo fare!);
E perché no, che a volte basta un bacio a cambiare tutto.
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